VILLA MANODORI | AD ITALIA

Il nuovo volto di Villa Manodori: la tenuta ottocentesca in bilico tra passato e presente

Arazzi originali, affreschi dell’epoca, soffitti a cassettoni e iconici complementi d’arredo. A Reggio-Emilia una tenuta storica torna a nuova vita grazie all’intuizione dell’imprenditrice austriaca Julia Prestia e alla maestria degli architetti di DC | EF Studio.

Villa Manodori: la storica tenuta ottocentesca torna a splendere

Una passione innata per tutto ciò che è bello e ben fatto: arte, design, natura e architettura. «Il merito è certamente da attribuirsi a mia madre. È lei che sin da bambina mi ha sempre trasmesso la sua conoscenza per la storia e il suo immenso amore per le arti». È questo il racconto di Julia Prestia: imprenditrice austriaca arrivata in Italia con l’obiettivo di valorizzare un antico e suggestivo borgo emiliano che, di li a poco, sarebbe stato man mano dimenticato. Stiamo parlando di Roncolo di Quattro Castella a Reggio-Emilia, un piccolo villaggio arroccato sulle colline ai piedi dell’Appennino, in cui un complesso di edifici con connotazioni architettoniche ben definite è stato riportato alla luce proprio grazie all’intuizione della giovane imprenditrice: diventata “ambasciatrice” di un territorio «che si meritava proprio di essere raccontato». Tra arazzi originali, affreschi dell’epoca, soffitti a cassettoni dipinti a mano con motivi decorativi tardo cinquecenteschi e iconici complementi d’arredo che hanno fatto (e fanno tutt’ora) la storia del design: la storica tenuta di Villa Manodori torna a splendere.

A rendere possibile il sogno di Julia sono state la maestria e il savoir-faire degli architetti e designer Davide Conconi ed Elisabetta Fulcheri di DC | EF Studio che, andando incontro a quelle che sono state le richieste della committente, hanno saputo donare un nuovo volto a questa villa dal fascino inestimabile: una classica dimora padronale dell’Ottocento immersa in un parco di ben 130 ettari, circondata da antichi cipressi, da grandi alberi secolari e dai magnifici vigneti della Venturini Baldini – la tenuta vinicola di origine biologica che si pone anch’essa al centro del progetto di riqualificazione e valorizzazione del territorio emiliano –. E così, all’interno delle storiche mura che una volta hanno ospitato i fasti delle nobili famiglie della zona – dai marchesi Fontanelli ai conti Galliani e dai conti Ancini sino agli ultimi (ma non per importanza) marchesi Manodori che proprio agli inizi dell’Ottocento hanno dato il nome alla residenza – oggi la villa è un vero e proprio mix and match di passato e presente. La maestria degli architetti, Davide ed Elisabetta, si basa proprio su questo aspetto: adattare una struttura preesistente, con vincoli importanti e ben definiti, attraverso un approccio più moderno che non rinnega in alcun modo le sue origini. Anzi, le conserva e le omaggia, con l’obbiettivo di dare forma a un dialogo armonioso tra vecchio e nuovo, garantendo continuità in tutte le stanze. «I lavori di ripristino della villa sono stati infatti eseguiti attraverso un’ottica conservativa degli spazi originari, con una particolare attenzione posta all’apparato pittorico degli affreschi che caratterizzano le pareti e i soffitti delle stanze a cui l’intervento ha ridato lustro».

Passeggiando tra i corridoi di questi ambienti tornati a nuova vita, si riesce quasi a percepire l’essenza e il profumo della storia dei tempi che furono: «l’intento è stato proprio quello di creare uno spazio confortevole, [a tratti] meditativo, dove ogni dettaglio facesse “respirare” la storia di questa dimora, di queste terre e della nostra tenuta», spiega Julia, «una tenuta in cui la storia e l’arte abbracciano il design». Da Gio Ponti, l’architetto e designer tra i più importanti del dopoguerra, passando dal grande urbanista italiano classe 1920, Vico Magristretti, sino alla designer spagnola nata a Oviedo nel 1961, Patricia Urquiola, la tenuta è un vero e proprio omaggio ai grande nomi che hanno segnato diverse epoche in campo progettuale. «Si tratta di un lusso semplice, discreto, intimo e silenzioso. Se proprio vogliamo dirla tutta: la privacy è qui il vero lusso», commenta Julia Prestia. Attraverso questo intervento di restauro conservativo lo studio di progettazione è riuscito così a riportare alla luce i colori che caratterizzavano originariamente i soffitti lignei, che sono diventati parte integrante delle scelte stilistiche. «Lo studio approfondito dello spettro cromatico esistente è stato il punto di partenza nella scelta di finiture e materiali interni», rendono noto Davide ed Elisabetta. Non a caso, tutti gli ambienti sono qui caratterizzati da una progettazione su misura dell’arredo, a cui vengono accostati altri complementi di design, illuminati da lampade iconiche, «nella continua ricerca di armonia tra elementi storici e scelte contemporanee».

Ma non è tutto. Sempre inseguendo l’obiettivo di valorizzazione e riqualificazione di queste magnifiche terre emiliane, Julia Prestia e gli architetti di DC | EF Studio hanno saputo donare lustro e carattere anche al complesso di edifici circostanti la villa: storiche tenute rilanciate in chiave ospitalità attraverso la realizzazione di un luxury resort. Stiamo parlando della Dimora Ancini, un’architettura immersa nello splendido scenario naturalistico delle verdi colline emiliane, posizionata anch’essa all’interno della suggestiva azienda agricola Venturini Baldini. Così come è stato per l’edificio principale, «i lavori di ripristino della dimora sono stati eseguiti nell’ottica di ridare lustro alla struttura originaria. E, in questo caso specifico, trasformandola poi in un boutique relais per renderne gli spazi interni fruibili e confortevoli agli ospiti». Infine, adiacente alle strutture dedicata all’ospitalità (con le sue 17 camere) è anche il ristorante La Limonaia, con una gastronomia che scommette tutto su una cucina emiliana moderna, legata al territorio, ma rivisitata con un mood ricercato, affidata alla creatività dello Chef Mario Comitale. «Qui gli ospiti potranno godere di queste strutture esclusive in un contesto unico e affascinante, immersi in un parco fiabesco, con una rete di sentieri che conducono alle vigne», conclude Julia.

articolo di  LUDOVICA STEVAN

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